L’acne è una malattia cronica della pelle che colpisce in Europa quasi 70 milioni di persone e che può persistere anche dopo l’adolescenza, tanto mettere a rischio oltre 19 milioni di adulti (la metà degli italiani tra i 15 e i 64 anni).

Ma il 50% dei pazienti con acne del volto presenta anche lesioni al tronco, con effetti a lungo termine come la pigmentazione post-infiammatoria e gli esiti cicatriziali presenti in più il 40% dei pazienti.

«L’acne del tronco è una patologia nascosta due volte: sia per la sua localizzazione sia dal paziente che spesso non la riferisce al dermatologo», spiega Gabriella Fabbrocini, direttore UOC Dermatologia dell’Università di Napoli Federico II.

«Nella donna l’acne del tronco spesso è più lieve e dislocata nella zona intermammaria, mentre nell’uomo se si presenta in forma lieve viene ignorata poiché per il paziente è più importante la manifestazione sul volto che ha una valenza maggiore per gli aspetti relazionali. In genere viene evidenziata per la presenza di papule e pustole che possono essere anche molto fastidiose e dolorose.

L’acne del tronco, che è legata a una certa familiarità e colpisce prevalentemente il genere maschile e in forma più severa, può peggiorare con l’attività sportiva e la sudorazione: indossare capi d’abbigliamento di tessuto acrilico può esacerbarne le manifestazioni, fino a trasformarsi in follicolite.

𝐔𝐧𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐚𝐜𝐧𝐞𝐢𝐜𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐞

«L’acne del tronco – ribadisce Stefano Veraldi, UOC Dermatologia dell’Università di Milano e coordinatore dell’Italian Acne Board – è più resistente alla terapia, ha una durata maggiore soprattutto nel sesso maschile ed esita molto spesso con cicatrici, sia ipertrofiche sia atrofiche».

«Fino ad oggi la necessità di dover applicare un farmaco su aree così ampie del corpo generava diversi problemi – sottolinea Gabriella Fabbrocini – da quelli più pratici come magliette o camicie unte dopo l’applicazione alla difficoltà di spalmare creme tramite cui il genere maschile, prevalentemente colpito e in forma più severa, spesso non si trova a proprio agio. Problemi che oggi possono essere superati con trifarotene, una molecola studiata specificamente per essere applicata su ampie superfici: i miei pazienti riferiscono come la crema sia facilmente applicabile e spalmabile, si assorba facilmente e non lasci residui grassi, elementi tutti importanti nell’adesione alla terapia del paziente».

𝐋’𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐫𝐞𝐭𝐢𝐧𝐨𝐢𝐝𝐞 𝐭𝐨𝐩𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐚𝐜𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐨𝐧𝐜𝐨

Trifarotene 50 µg/g crema è l’unico retinoide topico specifico per il recettore gamma dell’acido retinoico (RAR-γ), il RAR cutaneo più comune, per contrastare i meccanismi che causano l’acne: agisce sulla cheratinizzazione dei follicoli, limita l’infiammazione e riduce la formazione di microcomedoni, i precursori delle lesioni dell’acne. L’efficacia e la sicurezza di trifarotene 50 µg/g crema sono state valutate in 2 studi di fase III multicentrici, in doppio cieco, randomizzati, a gruppi paralleli, controllati verso veicolo, della durata di 12 settimane (PErFEcT-1 e PErFEcT-2) su oltre 2.400 pazienti. La sicurezza a lungo termine, l’efficacia e la qualità di vita sono state valutate con uno studio di fase III multicentrico, aperto (SATisFy), della durata di 52 settimane, su 453 pazienti.