Il virus pandemico che ci opprime in questi mesi si deposita, al pari dello sporco, sullo strato più superficiale della pelle, ovvero quella pellicola sottile di grasso (film idrolipidico) che rende morbide le mani. «Con la detersione costante, e soprattutto con la disinfezione, a tutti noi sta accadendo di avere mani più secche e screpolate. Meglio prediligere per questo saponi non saponi (i cosiddetti syndet o saponi sintetici) e sapone di Marsiglia, i prodotti più delicati, e applicare con generosità creme nutritive contenenti ceramidi e ingredienti come il burro di karité che aiutano a riparare i danni al film idrolipidico cutaneo». A suggerirlo è Leonardo Celleno, dermatologo dell'Università Cattolica di Roma e presidente dell'Associazione italiana di dermatologia e cosmetologia (AIDECO).
«Se con la detersione e la disinfezione "sgrassiamo" troppo lo strato più superficiale della pelle – aggiunge l’esperto – esponiamo la pelle al rischio di un vero e proprio passaggio di organismi estranei. Quindi sì a una buona detersione, cui si può far seguire la disinfezione solo in caso si sia stati fuori casa o si sia toccato qualcosa di potenzialmente infetto. Ma se si è rimasti tutto il tempo a casa, meglio usare solo il sapone, che basta a rimuovere il coronavirus dalla pelle. Facciamo trascorrere qualche minuto, dopodiché applichiamo con generosità della crema nutritiva per ripristinare il film idrolipidico. Anche l'uso dei guanti ha la sua piccola responsabilità nel rendere le mani rovinate: se li teniamo tanto tempo macerano la cute, in quanto impediscono l'evaporazione del sudore. Quando li rimuoviamo procediamo con la detersione delicata e riproponiamo la crema idratante».